venerdì 29 marzo 2013

Città del Messico - Delle danze e dei rituali

C'è una piccola storia che vorrei raccontarvi su quello che mi è capitato una volta al D.F. che spero vi possa piacere.

Tutto è iniziato il giorno che sono andato a visitare il Museo Antropologico di Città del Messico, sapete quello molto bello con la ruota del Calendario Azteco? Se non la conoscete, è la pietrona raffigurata nel titolo del blog. Di questi tempi è diventata famosissima, e si è vista praticamente ovunque: internet, riviste, quotidiani.. Vicini al 21/12/2012 ne è stata pubblicata l'immagine ovunque associandola al Calendario Maya.

Niente di più sbagliato. Si chiama Pietra del Sole, è stata ritrovata nella piazza dello Zocalo a Città del Messico, e di Maya non ha proprio niente. Non è solo un calendario, è un complesso bassorilievo recante numerose simbologie religiose, che vi invito ad approfondire partendo dal link di Wikipedia.

Dicevo, quel giorno trovai in strada, fuori dal Museo, alcuni ragazzi vestiti da nativi messicani, che con tamburi e altri strumenti a percussione (tipo delle nacchere montate su cavigliere di cui non conosco il nome) si esibivano in alcune danze rituali del popolo Mexica in cambio, alla fine, di un giro di offerte da parte degli spettatori. Bellina, divertente, ma uno spettacolo prettamente per turisti.



A sera, poi, dopo aver assistito all'orgogliosa cerimonia dell'ammaina bandiera, mi fermo ancora un po' nella piazza a fare quattro chiacchiere. In poco tempo nella piazza cominciano a spuntare alcuni gruppi che preparano piccoli bracieri e altarini. Dopo poco, iniziano le danze rituali.
Questi però erano ben diversi dai precedenti, vestiti con piumaggi e vestiti precolombiani; alcuni vestivano tuniche bianche, altri costumi antichi ma un po' alla buona, magari solo con qualche piuma e braghe di tela, altri vestiti casualmente. E difatti alcuni nemmeno chiedevano soldi (non tutti...).

Insomma, i gruppi erano parecchio variegati, sia nello stile che nel comportamento. Tralasciando un gruppetto che cominciò a bruciare marijuana in un braciere...

Quello che mi colpì veramente fu un altro gruppo, nascosto dietro la piazza ma esattamente di fronte alle rovine visibili del Templo Mayor (Città del Messico, e lo Zocalo, sorge SOPRA le antiche rovine del centro dell'antica città distrutta da Cortés, e solo la cima del tempio è visibile). Questi non erano lì per attirare turisti. Ognuno era vestito come appena uscito da lavoro, e il gruppo aumentava di numero di ora in ora, arrivando più persone ad orari diversi. E danzavano per ore, fermandosi ogni tanto per preghiere e riti dal forte misticismo invocando (da quel che ho capito) spiriti di elementi e antichi Dei, tutto seguendo la cerimonia impartita da una ragazzina sempre davanti all'altare.

Tornai anche il giorno dopo, ma con un paio d'ore d'anticipo. E così scoprii che, alle otto in punto, dopo che la stessa ragazzina in veste di sacerdotessa aveva preparato un piccolo tappeto con un altare e un braciere, e dopo aver recitato in solitudine alcune preghiere, l'inizio delle cerimonie avveniva chiamando i fedeli con il suono di una conchiglia utilizzata a mo' di corno.
E nel giro di pochi minuti, una folla di fedeli usciti dal lavoro, in vesti comuni, cominciava le danze e le preghiere. Tutto immerso nella spiritualità più forte che avessi mai visto in vita mia. Anziani, giovani e giovanissimi, danzavano per ore, senza quasi fermarsi, invasi di uno spirito e di una forza che sembrava quasi non venire da loro, di fronte all'antico tempio dei loro Dei.


Non ho avuto il coraggio di documentare con fotografie questi avvenimenti, quindi posso solo chiedervi di credere a quel che vi ho raccontato.
Ma nessuna foto potrebbe, d'altronde, testimoniare la verità di ciò che si poteva sentire in quel vicolo di Città del Messico.

3 commenti:

  1. Bhè dev'essere stato molto emozionante...io non ho viaggiato molto, ma sento spesso, da amici, storie di "danze rituali" et similia fatte nelle piazze principali delle città, solo per attirare turisti (e quindi soldi), appunto...
    La religiosità sincera e sentita è bella, e soprattutto credo sia bello assistere ad un vero rito, diverso magari da quello che già si conosce.
    Sei stato fortunato ;)

    F.

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    1. Questa è la dimostrazione dell'ignoranza e della mancanza di rispetto verso la Religione che la società ci ha inculcato: cioè pretendere che gli antichi riti, le credenze e le divinità siano morte e sepolte.

      Trattare gli antichi Dei come ciarlatanerie ormai scomparse mi fa orrore, ma è quello che ci hanno sempre insegnato.

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  2. Ci sarebbe di che disquisire a lungo intorno al tema... Mi permetto solo una considerazione: il proprio credo deve avere un riflesso positivo nella quotidianità, oppure no? Cioè: deve aiutarci a stare meglio, nel senso più vasto del termine? Seconde me, ovviamente... Si! E' chiaro allora che certi riti sono SENTITI da chi li pratica... E non possono che essere BENE (non "fare" bene, ma "essere" bene)...
    Ciao!

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