Io, da straniero, mica avevo un buon rapporto con l'acqua pubblica, figuriamoci i messicani.
Ci sarebbe molto da dire a riguardo delle responsabilità, della quantità e qualità degli impianti di distribuzione, di depurazione delle analisi microbiologiche delle varie acque e delle leggi che regolano il settore pubblico e privato del mercato acqua in Messico. Gli studi sono molti e sicuramente molto più concreti di quanto non possa fare io su questo blog; peraltro questi stessi sono molto accessibili online. Inoltre la situazione varia molto da Stato a Stato, e soprattutto in quelle zone dove la povertà è maggiormente diffusa e concentrata, come il sud del Messico.
Io qui vi faccio una piccola panoramica di visione del consumatore per quello che concerne la città di Guadalajara, ma che vale tendenzialmente per tutte le grandi città.
L'acqua potabile costa pochissimo. La distribuzione e depurazione è in mano alla municipalità per legge (evviva diranno i molti) e costa davvero poco; peraltro puoi anche avere uno sconto del 50% sulla bolletta se non si supera un certo volume d'acqua consumato (considerato sulla media pro capite). Insomma ottimo dal punto di vista economico.
L'unico difetto è che non è propriamente potabile. O meglio, teoricamente dovrebbe, ma non la beve nessuno. In alcuni casi (giustamente) per i tank di immagazzinamento, sporchi e potenzialmente infetti, mentre per altri casi la ragione è proprio non propriamente depurata.
Ripeto, dipende da vari fattori: le fonti attinte, il sistema di depurazione della città, eccetera. Ma tant'è l'acqua non la si beve.
E allora si va tutti a comprare l'acqua in bottiglia: ma mica quelle da un litro e mezzo in pacchi da sei come da noi, no. Qui si pigliano le taniche da cinque, dieci, quindici litri e si usano quelle.
Ovviamente solo per l'uso alimentare, s'intende. Per tutto il resto c'è, anzi generalmente il servizio di acqua potabile è anche considerato molto buono (!!!) dalla maggior parte della popolazione di Guadalajara.
"Según los datos, las razones para calificar al servicio en el rango de “muy bueno” son las siguientes, en orden de prioridad: 1) porque nunca falta el agua; 2) porque tiene buena calidad (pero la referencia es a una calidad no relacionada con la posibilidad de que se pueda beber), y 3) porque casi nunca falta el agua."
Evaluación de la Zona Conurbada de Guadalajara, en el ámbito del uso doméstico del agua potable, bajo la percepción del usuario final - Juan Pablo Gómez Jáuregui, 2009
Insomma... Il servizio è "molto buono" perchè non manca mai l'acqua e perchè è buona per lavarsi.
Non sarebbe buona nemmeno per farci la pasta (almeno, io non l'ho mai fatta con l'acqua del rubinetto, però dubito che i ristoranti non lo facciano...) però va bene lo stesso.
Quindi insomma si va avanti di acqua depurata (mica minerale) imbottigliata, che invece è tutto ovviamente privato. E giù palanche. Dicono che il Messico sia il primo consumatore al mondo di acqua in bottiglia... E per la verità non fatico a crederlo.
Però qui io mi faccio una domanda, semplice semplice.
Perchè il governo mi manda nel rubinetto acqua non potabile? (Dove siamo, in Italia?)
Ora, io non lo so se veramente l'acqua depurata che la municipalità manda nelle case è davvero non potabile, o sono le scarse condizioni igieniche della rete di distribuzione e gli impianti di conservazione a rischiare di contaminarla oppure è solo una paranoia diffusa. Nessuna delle tre è escludibile a priori. Ma a parte quest'ultima opzione, in cui bisognerebbe educare i cittadini (E chi dovrebbe, comunque? La Coca-Cola?) le prime due sono piuttosto gravi.
E qui la colpa non è dei privati, ma dello Stato.
Ecco, perchè quando vi si mette di fronte alla scelta privatizzazione-statalizzazione, ricordate non c'è una risposta facile e univoca. Perchè è vero che il privato pensa prima a sè che agli altri e che bisogna stare attenti, ma è anche vero che non sempre lo Stato è una mamma buona e premurosa.
Ah, comunque io poi l'ho bevuta, l'acqua del rubinetto. Faceva schifo, però non sono stato male.
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