Un secondo incontro che si fa in Messico è il mondo degli odori. Non è affatto strano, almeno per me, che quando viaggio in un posto nuovo sento attorno a me odori ben differenti da quelli a cui sono abituato.
Ovunque, mica solo nei ristoranti si intende.
Non è mica facile per me definire questi odori che si incontrano, ma lasciano una buona sensazione, come di un luogo ancora in contatto con la terra, con le piante e la natura, nonostante si sia in una grande città con tanto cemento.
Davvero, non è semplice descriverlo, ma personalmente molti odori mi avvicinavano a sensazioni già vissute, e mi ricordavano anche molti di quelli che potevo sentire in Sicilia.
Una sensazione di casa, in qualche modo.
Ah, precisiamo: mica tutti questi odori sono così buoni e romantici. Una volta, in centro, vicino la cattedrale di Zapopan passeggiando nei vicoli ero incuriosito da una strada signora che mescolava qualcosa in un grosso pentolone sul ciglio della strada. Mi ci avvicinai per capire cosa fosse, e manco ci arrivo a tre metri che rischio di vomitare davanti a tutti, dal fetore che quel pentolone produceva. Pestilenziale.
Poco dopo mi dissero che la signora stava bollendo del chicharron.
Se mai qualcuno dovesse offrirvelo, rifiutate. Poi magari vi piace, e allora tutti contenti. Ma nel dubbio, se vi va male sono affari vostri.
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