giovedì 28 febbraio 2013

Il prezzo delle sigarette in Messico

Come in Italia, anche in Messico il prezzo delle sigarette continua ad aumentare. E fin qui tutto normale. Tra l'altro costano anche parecchio, visto che dall'inizio dell'anno le Marlboro, le Camel, le Lucky e altre sigarette simili costano ben 42 Pesos (tipo due Euro e mezzo, però in proporzione è più o meno come in Italia) e quelle che costano meno, tipo le Faros, vengono 25 Pesos e le Delicados 30.

Tra l'altro a me queste piacciono molto, anche se sono senza filtro e dopo qualche giorno senti che nei bronchi comincia a svilupparsi una forma di vita aliena un po' strana, però poi scompare dopo un po' se smetti di fumarle. Quindi magari se non sei abituato fanno un po' più male delle altre, ma hanno la carta di riso che le avvolge e che dà un sapore tutto nuovo. Se siete fumatori potete capire.

Quello che però mi fa girare a mille è che l'aumento dei prezzi non lo fa il Monopolio come da noi, che a dire il vero non so nemmeno se esiste. Magari è un'entità invisibile, che controlla più che altro che la vendita sia davvero limitata al solo territorio messicano, come scrivono sui pacchetti. Però dicevo, l'aumento lo fanno le stesse ditte che producono le sigarette, perchè dicono c'è l'inflazione. Però poi l'inflazione c'è perchè aumentano i prezzi, e dopo un po' non ci capisci più niente, ma tanto sei un fumatore e paghi uguale.

In più, non essendoci il Monopolio di Stato, i prezzi non sono uguali dappertutto. Sono furbi, e quindi in posti tipo la camionera costano di più. La camionera non è una vecchia signora che vende camion, ma è la stazione degli autobus nazionali, che in Messico non li chiamano bus ma camiòn. La camioneta invece è il SUV, tanto per dire. Un po' come i limoni.
Quindi alla stazione degli autobus le sigarette costano di più, perchè tanto sei lì e non puoi prenderle da altre parti se ti servono. 
Fanno leva sui bisogni della gente.

Uguale anche al ristorante (sì, a Guadalajara si fuma quasi dappertutto, anche al ristorante. Al DF no invece).  Una sera ero a un ristorante fichissimo con dei mariachi e dei ballerini che facevano lo spettacolo davanti a una cascata costruita dentro il locale, e avevo finito le sigarette. Le ho chieste al cameriere, che me le fece pagare il doppio (!!!).
Però me le ha portate su un piatto d'argento o d'acciaio, e quando ne ho presa una si è avvicinato e mi ha acceso la sigaretta lui stesso.

Mica male.

3 commenti:

  1. Eh eh... A Milano (zona Lotto) anni fa frequentavo un bar vicino al mio posto di lavoro. Ebbene, quando gli stolti proprietari hanno venduto l'attività, i subentranti si sono trovati in grossa difficoltà: scoprirono che i prezzi delle consumazioni fluttuavano in base alla simpatia... Insomma, oltre alla scorrettezza, c'è da considerare l'oggettività dei parametri!

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    1. Me li immagino i clienti che pretendono lo sconto che i vecchi proprietari facevano loro prima.
      Che brutta immagine.

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