Manca poco ad Ognissanti ed alla Commemorazione dei Defunti, e non poteva mancare un post a riguardo. Forse molti di voi sapranno che queste festività in Messico si svolgono un po' diversamente da come siamo abituati, mentre alcuni probabilmente non ne sapranno niente. Questa è l'occasione buona per parlarne.
Facciamo un piccolo salto nel tempo. Siamo in Messico, più di cinquecento anni fa. Sul territorio ci sono molti popoli con culture diverse, dagli Aztechi ai Maya, e tutti si divertono un po' con quello che sanno fare meglio. Alcuni costruiscono piramidi, altri le trovano già bell'e pronte, altri giocano a palla con il culo ed altri ancora scoprono che scavando si trovano un sacco di belle pepite d'oro luccicante, che non vale poi un granché ma alle ragazze quell'oro così luccicante piace un sacco e allora tutti giù a farci monili.
Tutti questi popoli hanno però quasi tutti una cosa in comune: la visione della morte. Per i popoli mesoamericani la morte non è infatti una cosa così brutta, perchè credevano che tutto continuasse, che la morte del corpo fosse solo un cambiamento e che le anime dei defunti iniziassero un nuovo viaggetto.
Era divertente perchè non sapevi mai in vita cosa ti aspettava nell'aldilà: se eri morto annegato saresti finito nel paradiso del Dio della Pioggia, dove stavano tutti i morti annegati. Se eri morto in guerra, finivi in quello dove morivano i soldati e così via. A pensarci fa ridere anche me, immaginandomi che dopo la morte ci sarà un paradiso per i francesi, uno per i cinesi e così via, e saremo tutti molto più felici.
Dopo un po' succede che arrivano gli spagnoli, che scoprirono di voler essere amicissimi con i messicani perchè avevano un sacco d'oro, che piace alle fanciulle ma ancora di più ai conquistadores, e quindi per farseli amici li sterminano tutti in quattro e quattr'otto. A quelli che poi erano rimasti in vita insegnano ad adorare il loro Dio e li infarciscono di un sacco di festività, tra cui il giorno dei Santi e dei Defunti.
All'inizio andava fin bene, anche se erano un po' spaesati perchè non capivano come mai il povero nonno Gianni che era andato beato per il suo cammino d'oltretomba come una pasqua ora forse invece si trovava all'inferno perchè gli piaceva "fornicare" con un sacco di belle ragazze, lui che sapeva fare dei bellissimi gioielli. Gli spagnoli dicono che nonno Gianni ha sbagliato, che non si fa e che oltretutto Mammona è un brutto idolo e che bisogna disfarsi di quell'oro mandato da Satana (e che è meglio lo requisiscano loro). Nonno Gianni nemmeno sapeva cosa voleva dire, "fornicare". Ma tant'è.
Poi, però, quando il Messico adotta la religione cristiana, ci si comincia a ragionare un po' sopra. Il 2 di novembre è il giorno in cui bisogna pregare per i defunti, mentre il giorno prima è quello in cui bisogna pregare tutti i Santi, anche quelli che sul calendario non ci sono.
Ora, non per togliere niente a San Crispino che porello lui posto sul calendario non ce l'ha, ma per i messicani veniva molto più semplice pensare che i santi, invece che dei vecchi barbuti che non hanno mai visto, fossero i bambini che gentili e puri erano morti senza aver compiuto malefatta alcuna, e che quindi fossero andati direttamente in paradiso. Caspita! Quindi... Anche il primo novembre, alla fin fine, è per i defunti! Dunque bisogna festeggiare il primo novembre, per i bambini, ed il secondo, per tutti gli altri!
Così piano piano queste feste cominciano a prendere una forma del tutto unica.
Mischiando le tradizioni cristiane come le preghiere e le visite ai cimiteri con le tradizioni locali di creare altari dedicati ai propri defunti o bere un sacco di tequila e ballare e cantare la festività chiamata Giorno dei Morti diventa una doppia festività.
In questi giorni si decorano le tombe con tantissimi e bellissimi fiori, mentre nelle case vengono innalzati altari commemorativi: e su questi altari gli si mette sopra il cibo preferito del defunto, o le sue bevande preferite, o qualsiasi altra cosa che possa piacergli! In più si fanno anche un sacco di dolcetti a forma di teschio, con sopra il nome di chi lo regala, che tanto anche lui prima o poi morirà. Si prepara anche il "pan de muertos" che non è pane fatto con i morti, ma è pieno di zucchero e piace tantissimo ai bambini.
E poi festoni, decorazioni di carta, però che sia tutto allegro, e il più colorato possibile!
Ed ovviamente, spuntano un po' ovunque statuette e raffigurazioni della Catrina. Ve la ricordate?
In questi giorni i morti tornano tra la loro gente, i parenti accolgono i loro spiriti ballando e cantando, perchè è davvero una festa e si è di nuovo tutti insieme, possono condividere tutti i loro sentimenti con i trapassati, e ciò che è più importante, si sta festeggiando la vita, terrena o extraterrena.
Questo è più o meno il Giorno dei Morti in Messico.
Con un po' di ironia, che non guasta mai.
Buone feste a tutti.